giovedì 10 aprile 2014

THE INTREPID SEA, AIR & SPACE MUSEUM


Un'altra incredibile attrazione offerta dalla città di New York è senza dubbio l'Intrepid Sea, Air & Space Museum. Il museo galleggiante, allestito a bordo della portaerei USS Intrepid CV-11, ancorata permanentemente presso lo scalo portuale Pier 86, sulla 46th strada, nel West Side di Manhattan.
L'esposizione di velivoli ed equipaggiamenti è impressionante, così come anche l'ambientazione in cui essi sono inseriti. Il visitatore potrà passeggiare tranquillamente sul ponte di una portaerei, ammirando numerosi velivoli che hanno fatto la storia dell'aviazione navale e terrestre.
La portaerei Intrepid CV-11 fu varata il 26 aprile 1943 e dismessa il 15 marzo 1974. Fu salvata dalla rottamazione ed adibita a museo galleggiante nel 1982. Oggi viene considerata patrimonio nazionale americano. La portaerei partecipò attivamente alla battaglia del Pacifico durante la Seconda Guerra Mondiale ed in tale occasione venne speronata da ben tre aerei kamikaze giapponesi. Sopravvissuta agli attacchi suicidi che provocarono numerose vittime tra i membri dell'equipaggio, benché gravemente danneggiata venne riparata e rimessa in mare. Successivamente fu rimodernata per ospitare le moderne catapulte ed i cavi di arresto, indispensabili per lanciare e far atterrare i moderni aviogetti a reazione. L'ultimo conflitto al quale l'Intrepid partecipò fu la Guerra del Viet Nam. La nave è visitabile tanto sul ponte di volo, quanto negli ampi hangar sottostanti. Sotto coperta si possono ammirare numerosi velivoli e reperti d'epoca, come tute spaziali, torrette girevoli ed un magnifico silurante Avanger, il quale domina l'esposizione con la sua tipica doppia colorazione (blu scuro e grigio gabbiano) impiegata durante la guerra nel Pacifico. Ma anche altri sono gli esemplari interessanti, come ad esempio la capsula spaziale del progetto Mercury, l'Aurora 7 sulla quale Scott Carpenter compì il suo volo suborbitale. Interessante anche la replica della capsula Gemini (dentro la quale ci si può sedere ammirandone l'essenziale strumentazione), un jet F-86 Sabre della guerra di Corea ed un caccia A4 Skyhawk che rievoca la guerra del Viet Nam.
Il ponte esterno invece ospita il ricognitore supersonico stelath  Lokheed A-12 BlackBird (il primo prodotto dalla Lockheed), un F-14 Tomcat (che molti ricorderanno pilotato da Tom Cruise nel film Top Gun), un italianissimo Macchi MB-339 delle Frecce Tricolori, un elicottero da combattimento AH-1 "Cobra", uno Kfir israeliano, un Mig 15 della Repubblica Popolare Cinese ed in fine un fantastico F4 Phantom, lo storico caccia che fu protagonista di numerosi duelli aerei durante la Guerra del Viet Nam. Inoltre, dal 2012 la poppa della USS Intrepid ospita un nuovo padiglione, nel quale è stato posizionato lo Space Shuttle. La visita di quest'ultimo però richiede il pagamento di un biglietto aggiuntivo.
A completamento di questa magnifica collezione, sulla banchina portuale posta a fianco dell'immensa nave si può ammirare un esemplare del Concorde, che di certo vi impressionerà per le sue dimensioni e per la sua linea aerodinamica affusolata.
Il museo è facilmente raggiungibile in taxi e si affaccia sulla riva orientale del fiume Hudson. Si tratta di una visita molto particolare e suggestiva, ma che mi sento in dovere di consigliare solo ai veri appassionati del genere. All'interno della nave, oltre che documentarvi riguardo a vari aspetti della vita di bordo, potrete anche assistere ad un breve filmato proiettato a ripetizione più volte al giorno e che descrive il tragico evento dello speronamento Kamikaze avvenuto durante la guerra del Pacifico. Filmati originali d'epoca e resoconti narrati dai reduci si fondono in una toccante presentazione stereofonica, che vi darà l'impressione di vivere in prima persona la tremenda esperienza affrontata dall'equipaggio dell' USS Intrepid.
F-4 Phantom. Questo caccia storico prodotto dalla Mc Donnel Douglas divenne la spina dorsale dell'aviazione di marina statunitense durante gli anni '60 e '70. Molto apprezzato dai suoi equipaggi, la sua forma aggressiva e la coda tipicamente angolata verso il basso sono oggi considerati un'icona della guerra del Viet Nam. Il caccia aveva elevate prestazioni, portava fino a nove missili a guida radar AIM7 Sparrow ed a guida infrarossa AIM9 Sidewinder, ma i suoi equipaggi lamentavano l'assenza di un cannoncino per lo scontro ravvicinato. Una smile "trascuratezza di progetto" poteva essere imputato solo al fatto che la mentalità del warfare aereo in quell'epoca stava cambiando radicalmente, rispetto alle guerre precedenti. Ci si stava infatti affidando esclusivamente alla nuova tecnologia dei missili, portando così lo scontro ad una distanza calcolabile in miglia, senza tener conto che in alcune circostanze lo scontro ravvicinato sarebbe stato comunque inevitabile, rendendo così inutilizzabili i missili. Per questo motivo l' F-4 Phantom sarebbe stato aggiornato  nelle successive versioni, aggiungendo un cannone per lo scontro ravvicinato e numerose altre configurazioni d'armamento. Il Phantom è rimasto in servizio per lungo tempo presso la US Navy ed altre aeronautiche militari, (tra le quali anche la moderna Luftwaffe), partecipando anche alla prima Guerra del Golfo come velivolo "Wildweasel". La radiazione completa dai reparti di volo iniziò  nel 1996, sostituendo il Phantom con velivoli più moderni.


I primi elicotteri operativi erano poco più che libellule dotate di rotore ed erano principalmente impiegati come ricognitori o per missioni di salvataggio. Questo modello era dotato di verricello e veniva impiegato per il recupero dei piloti precipitati in mare.

Replica della capsula Mercury di Scott Carpenter, l'Aurora 7.
Il volo dell'Aurora 7 si inserisce nel più ampio contesto della corsa allo spazio, iniziata dai sovietici con il lancio del satellite Sputnik nel 1957 ed il successivo volo suborbitale di Yuri Gagarin il 12 Aprile 1961. La corsa allo spazio di URSS e Stati Uniti d'America si protrasse per lungo tempo con alterne fortune, che videro protagonisti i cosmonauti di entrambe le parti e che si concluse con lo sbarco americano sulla Luna. Il progetto Mercury fu il primo avviato dagli americani per raggiungere questo risultato finale e la capsula presentata in questa foto costituisce l'angusto modulo abitativo che avrebbe ospitato il cosmonauta durante il volo spaziale. La capsula veniva innestata sulla punta di un missile balistico Titan oppure di un più efficiente Atlas, che con la sua tremenda spinta d'accensione provvedeva a metterla in orbita. Una volta separata dal modulo propulsore, la capsula proseguiva il suo volo suborbitale, ammarando infine nell'Oceano Pacifico sostenuta da tre ampi paracadute. Agli elicotteri della USS Intrepid venne assegnato l'arduo compito di recuperare Scott Carpenter e la sua costosa capsula, Aurora 7.

Pannello strumenti della capsula Gemini. Il progetto Gemini fu la naturale prosecuzione del programma spaziale Mercury. Una volta accertata la possibilità di inviare uomini nello spazio e recuperarli vivi, occorreva testare la possibilità di far uscire i cosmonauti nello spazio esterno e farli rientrare nella capsula incolumi. A tale scopo venne progettata una navicella leggermente più ampia di quella impiegata nel progetto Mercury, prevedendo la presenza di due astronauti affiancati. Proprio grazie ad una capsula come questa Ed White compì la sua prima passeggiata spaziale. La foto del pannello strumenti è stata da me scattata stando seduto sul sedile destro dell'angusto abitacolo.



Capsula Gemini. 
STORICO VOLO GEMINI 4 & PASSEGGIATA SPAZIALE
Il Concorde ancora oggi ci impressiona per le sue elevate prestazioni, fino ad oggi mai superate da altri aviogetti di linea. Si tratta di una macchina estrema, concepita per abbattere la barriera del suono. Il progetto del Concorde risale agli anni '60 e prima di allora solo un altro aereo di linea era riuscito a raggiungere la ragguardevole velocità di Mach 2, il sovietico Tupolev TU-144.  Benché il Concorde sia stato ormai ritirato dal servizio, (anche a seguito del tragico incidente di Parigi che nel 2000 vide precipitare in fiamme il volo 4590), esso incarna ancora oggi l'icona più rappresentativa del business flight di lusso. Il Concorde poteva superare la barriera del suono e percorrere la distanza tra Londra e New York in circa tre ore e mezza. I mostruosi costi di manutenzione però lo hanno reso un aereo estremamente oneroso, che ben poche compagnie sarebbero state in grado di mantenere in linea di volo per lungo tempo. Quindi, a causa della crisi occorsa a seguito degli attentati alle Twin Towers e della conseguente depressione economica che investì il mondo del trasporto aereo, nel 2003 il Concorde effettuò il suo ultimo volo.

Un altro aereo storico è l'F9F Cougar, versione successiva del F9F Panther, protagonista della guerra di Corea. Questo "reattore" degli anni '50 faceva parte dei reparti imbarcati della US NAVY ed appartiene alla stessa epoca del Mig-15 e del F-86 Sabre.
Un Mig 21 Bis

Mig 15 Repubblica Popolare Cinese

Scene di vita quotidiana a bordo della USS Intrepid, durante le operazioni di manutenzione ad un A-1 Skyrider

AH-1 Cobra (sinistra)  e Sikorsky H-19 (destra)
Black Bird SR-71. Questo magnifico aereo spia è il primo esemplare prodotto dalla Lockheed. Il Black Bird era l'unico aereo al mondo in grado di raggiungere la velocità di Mach 3 ed era in grado di scattare foto all'infrarosso da una quota di 24.000 metri. Volando ai limiti della stratosfera e più velocemente di ogni altro velivolo, il Black Bird era in grado di sottrarsi al raggio d'azione di missili terra-aria ed intercettori nemici. L'aereo non portava alcun tipo di armamento e gli equipaggi erano costretti ad indossare tutte pressurizzate, simili a quelle degli astronauti.


F-14 Tomcat. Questo celebre caccia intercettore della US NAVY è stato recentemente sostituito nel suo ruolo dal più moderno F-18 Hornet. Trattasi comunque di un magnifico caccia biposto con ala a geometria variabile, capace di trasportare numerosi missili aria-aria Phoenix, a lungo raggio. l'F-14 nasce negli anni '70, in piena guerra fredda, quando la Marina Americana pone all'attenzione del Ministero della Difesa la necessità di produrre un intercettore capace di individuare e distruggere bersagli a lunga distanza, adottando il nuovissimo missile Phoenix. Ormai da tempo si era venuti a conoscenza del fatto che i Russi possedevano missili di crociera trasportabili dai loro bombardieri, capaci di affondare con un solo colpo una portaerei... Ciò impose alla US Navy di studiare un nuovo sistema difensivo basato su "missili anti missile", capaci di intercettare un oggetto volante nemico a centinaia di miglia di distanza. Purtroppo però, lanciando il missile direttamente dalla nave, il raggio d'azione sarebbe stato limitato alle immediate vicinanze della flotta stessa, senza dunque alcuna possibilità di errore. Quindi apparve ovvia la necessità di posizionare i missili sotto il ventre di un caccia, il quale andando incontro all'oggetto ostile, avrebbe portato lo scontro ancor più lontano dalla flotta. L'F-4 Phantom all'epoca costituiva la spina dorsale dell'Aviazione di Marina, ma non era in grado di caricare il pesante missile Phoenix, perciò venne indetta una gara d'appalto per un velivolo da caccia con ali pieghevoli, cellula robusta per sostenere gli appontaggi, buona visibilità dall'abitacolo per le manovre di atterraggio e decollo su portaerei ed un peso non superiore alle 24 tonnellate. L'azienda aeronautica Grumman, esperta nella produzione di velivoli per la Marina, propose un interessante progetto che entrò in competizione contro quello proposto dalla giovane azienda General Dynamics.
Il Grumman F-14 Tomcat risultò essere la scelta migliore e dopo numerosi test vinse l'appalto per la US NAVY, mentre il progetto bocciato della General Dynamics (denominato TFX: Tactical Fighter X-wing), incontrò l'interesse dell'Esercito, entrando poi in servizio presso l'USAF con il nome di  F-111.







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