venerdì 18 luglio 2014

Tecniche d'assedio ed arte iconografica. Parte 10

BATTAGLIA DI SLUYS
BATTAGLIA DI LA ROCHELLE
Nei testi di warfere medievale la guerra navale spesso ricopre una sezione marginale. Eppure fin dall'antichità possedere una flotta ben munita significava disporre di una risorsa fondamentale per il controllo dei mari e delle tratte commerciali. Durante gli assedi di città costiere i navigli da guerra potevano essere impiegati per bloccare i porti, impedendo così il rifornimento della città assediata. In altri casi invece l'invasione poteva essere condotta direttamente dal versante marittimo ed in questo caso l'esercito assediante si sarebbe impegnato nella conquista delle fortificazioni portuali. Per scongiurare una simile minaccia tutte le maggiori città costiere si erano dotate di adeguate contromisure, come ad esempio torri di avvistamento disposte lungo la costa, massicce fortezze costruite all'imbocco dei porti (dotate di bastioni e batterie di artiglieria), oppure immense catene disposte all'ingresso del porto per impedire l'ingresso di navi nemiche. Rischiare l'ingresso in un porto ben protetto costituiva un'impresa quasi impossibile e per questo motivo si preferiva pattugliare le acque nelle immediate vicinanze, limitandosi ad impedire l'ingresso di rifornimenti in città. Se però gli assediati venivano raggiunti da una provvidenziale flotta di liberazione, poteva aver luogo una vera e propria battaglia navale atta a spezzare l'accerchiamento della città. Nelle due icone qui riportate sono rappresentate due delle maggiori battaglie navali della Guerra dei Cent'anni. La battaglia di Sluys e quella di La Rochelle.
Ad una prima analisi dell'immagine si nota chiaramente un gran numero di navi del tipo "Cocca", dotata di un singolo albero maestro e due alti castelli difensivi, rispettivamente a poppa ed a prua.
La cocca fu una tipologia di nave largamente diffusa nel Medioevo, a partire dal secolo XII. Probabilmente si trattava di una evoluzione del Cogh o di altri navigli già largamente diffusi nei mari scandinavi, ideata sotto l'impulso della lega anseatica per il miglioramento dei commerci sulla costa Atlantica, nel mare del Nord e nel Baltico. La cocca era infatti una nave adatta a solcare questi turbolenti mari, mentre nel Mediterraneo e nell'egeo (tradizionalmente considerati mari chiusi e meno agitati), si era sviluppata un'altra tipologia di nave, derivata dall'antico Dromone bizantino e destinata ad avere grande fortuna tra le repubbliche marinare: la Galea.
La Cocca poteva raggiungere mediamente le 1.000 tonnellate di stazza e con i suoi alti castelli difensivi di prora e di poppa costituiva anche un'eccellente nave da guerra. L'incastellamento della nave, non presente nei modelli precedentemente utilizzati per il commercio, era una novità originata probabilmente dall'esigenza delle città anseatiche di proteggere i propri convogli mercantili dalla pirateria. Nelle immagini qui riportate possiamo notare numerosi arcieri e balestrieri posizionati sui castelli e sulla coffa (la torretta posta in cima all'albero maestro), intenti a scagliare frecce contro gli avversari. I fanti si sono invece lanciati all'arrembaggio della nave nemica, dando luogo ad un serrato corpo a corpo nel quale si notano numerosi soldati che precipitano in mare. Il timone delle Cocche è ancora del tipo tradizionale, con una barra di manovra posta a poppa e le vele risultano invece di forma quadrata, a differenza delle vele triangolari che contraddistinguono le galee e gli sciabecchi mediterranei. I soldati indossano bacinetti, cappelli ferrati ed armature deltutto simili a quelli delle normali fanterie, pertanto risulta ragionevole pensare che a quel tempo non vi fosse differenza tra l'equipaggiamento delle truppe terrestri e quelle impegnate in azioni marittime.
Importante ricordare che la battaglia di Sluys fu combattuta il 24 Giugno 1340 tra la flotta inglese di Edoardo III e quella francese di filippo VI, comandata dall'ammiraglio Hugues Quieret. Fu la prima grande battaglia navale della Guerra dei Cent'anni e sembra che Edoardo III abbia assunto il comando diretto della flotta durante le operazioni di combattimento. Lo scontro risulta storicamente importante perché portò all'annientamento della flotta francese, rendendo così impossibile un'invasione dell'Inghilterra e spostando l'intero svolgimento della guerra sul territorio francese per i successivi centosedici anni...