Pagine

venerdì 8 novembre 2013

IL CACCIA "SPITFIRE"


Il Supermarine Spitfire è considerato oggi il caccia britannico simbolo della Battaglia d'Inghilterra, sebbene dovette condividere la gloria di quei giorni funesti con il meno famoso, ma assai robusto e diffuso, caccia Hawker Hurricane.
Lo Spitfire e la sua leggendaria ala ellittica erano il frutto del genio di Reginald Joseph Mitchell, già noto per aver progettato alcuni vittoriosi idrovolanti da competizione per la Coppa Schneider, tra i quali ricordiamo l'S5, e gli S6 ed S6B. La storia di questo caccia è intrigante, in quanto lo Spitfire, oltre a divenire uno dei caccia più rappresentativi del Secondo Conflitto Mondiale, rappresentò anche un magnifico esempio di design aeronautico.
 
Profilo tecnico dello Spitfire e geometria dell'ala ellittica

Mitchell presentò il prototipo dello Spitfire nel 1934 (denominandolo Type 300), in occasione della specifica F 5/34 emessa dall' Air Ministry britannico per l'acquisto di un nuovo modello di caccia monoposto dotato di abitacolo coperto, 8 mitragliatrici e carrello retrattile. I due migliori progetti in gara risultarono lo F 36/34, denominato successivamente Hurricane e lo F 37/34, che prese poi il nome di Spitfire. Entrambi i progetti ebbero un seguito, ma l'Hurricane inizialmente convinse di più l'Air Ministry, divenendo ben presto la spina dorsale dei reparti caccia della Royal Air Force. L'Hurricane però era più lento dello Spitfire e concettualmente obsoleto rispetto ai nuovi caccia che i tedeschi stavano producendo dall'altro lato della Manica. Lo Spitfire entrò quindi in servizio tardivamente rispetto alla sua controparte e per questo motivo non fu mai prodotto in numero sufficiente per sopperire alle prime esigenze belliche. Il caccia di punta della RAF durante la Battaglia d'Inghilterra rimase quindi l'Hurricane, i cui piloti totalizzarono anche il maggior numero di abbattimenti nemici.


Lo Sviluppo:

Lo Spitfire subì numerosi aggiornamenti tecnici comprendendo dalla progettazione alla fine della guerra ben 46 versioni, di cui 33 terrestri e 13 navali. Il prototipo Type 300 era alimentato da un Merlin C da 900 cavalli, ma gli "Spit" delle prime versioni operative vennero dotati di motore a carburatori 12 cilindri V Merlin II e Merlin III da 1030 HP di potenza, con possibilità di spinta supplementare di emergenza pari a 100 HP (grazie ad un compressore) per un tempo limite di 5 minuti. Il sistema di refrigerazione a liquido del motore impiegava una miscela al 70% glicole etilico e l'elica di legno bipala dei primi esemplari era stata rapidamente soppiantata da un'elica tripala Rotol in metallo, a passo variabile e giri costanti, per rendere l'aereo più performante in termini di rateo di salita e maneggevolezza. Inizialmente venne impiegato il carburante a 87 ottani per alimentare il motore Merli, poi quando dagli USA giunsero rifornimenti di carburante con più di 100 ottani, ne risultò un miglioramento delle prestazioni in termini di potenza. Il motore giunse ad erogare 1300Hp.
                     
Supermarine Spitfire Mk. II 
L'armamento standard dell'ala "tipo A" era costituito da otto mitragliatrici Browning calibro 303. L'ala "tipo B" prevedeva due cannoni Hispano da 20mm al posto di due delle mitragliatrici Browning. L'ala ellittica a singolo longherone era il frutto del lavoro di Beverly Shanstone, il quale aveva lavorato in Germania con Ernst Heinkel. Mitchell volle questo tipo di profilo alare perché sembrava essere la più sottile e solida struttura in grado di ospitare ben otto mitragliatrici. Le prime versioni mostrarono un evidente difetto di funzionamento delle mitragliatrici, le quali tendevano ad incepparsi per congelamento. Venne quindi studiato un sistema di riscaldamento assai complesso per l'epoca, che sfruttava i gas caldi del motore per riscaldare l'armamento alare. Quanto al carrello, i piloti non ne furono mai entusiasti. La carreggiata era stretta e l'atterraggio risultava così più difficoltoso rispetto a ciò che si poteva ottenere con il robusto Hurricane. Lo Spitfire disponeva inoltre di una radio rice-trasmittente e di due bombole di ossigeno per alimentare il circuito di respirazione dei piloti alle alte quote. Ciò non era banale, se commisurato ai velivoli progettati negli anni '30. Dalla versione Mk II venne aggiunto un sistema di retrazione pneumatica del carrello, che presiedeva anche all'apertura dei flap.

 Hawker Hurricane Mk. II-B

La produzione di uno Spitfire costava all'Air Ministry ben 9.500 sterline e veniva assemblato nei cantieri della Vickers-Armstrongs, con la denominazione "S" di Supermarine. I primi reparti a riceverlo nel 1938 furono quelli del Gruppo n°19 della base di Duxford, in sostituzione dei biplani Gauntlet. Il primo esemplare consegnato fu il K9789 ed a quanto sembra i primi Spit furono consegnati con solo quattro delle otto Browning, a causa della scarsità di pezzi disponibili. I tempi di consegna rimasero lenti per tutto il 1938, ma accelerarono l'anno successivo, in vista dei nuovi eventi bellici. Il primo pilota a portare in volo operativo lo Spitfire fu Henry Cozens, il quale aveva iniziato a volare sul leggendario Sopwith Camel (lo stesso modello di aereo che Snoopy afferma di pilotare nelle vignette dei fumetti) terminando successivamente la propria carriera sui jet Vampire. Il 6 Settembre 1939 due Spitfire del 74 Squadron, ai comandi dei piloti Paddy Byrne e John Freeborn, abbatterono i primi aerei, ma sfortuna vuole che si trattasse di due Hurricane del 56 Squadron. Il pilota Montague Hulton-Harrop rimase ucciso nell'incidente, considerato come un increscioso errore di "fuoco amico", passato alla storia come la "Battle of Barking Creek". I piloti del 74° Squadron vennero esonerati da ogni responsabilità riguardo all'accaduto, considerando l'episodio un tragico errore di identificazione radar, ma l'Air Ministry impose comunque l'installazione a bordo di tutti i velivoli di un dispositivo di identificazione IFF (Identify Friend or Foe), del peso di 18 kg, in grado di riconoscere gli aerei amici attraverso un rudimentale segnalatore radar.


Esperienze di guerra:                                                           Supermarine Spitfire Mk. II

Sotto i 15.000 piedi lo Spitfire dava il meglio di sé in termini di prestazioni e manovrabilità, superando in questo anche il suo più temibile avversario, il tedesco Messerschmitt Me-109 E. Ma nonostante ciò soffriva di una cronica sottoalimentazione del motore aspirato durante le manovre in picchiata ed il volo rovescio.In questi casi, infatti, una manovra troppo repentina durante un combattimento poteva far spegnere il motore dello Spitfire prematuramente, rendendo così il pilota pericolosamente vulnerabile ad un eventuale inseguitore. Ciò risultava un handicap notevole rispetto al caccia tedesco di Will Messerschmitt, equipaggiato a sua volta con motore Daimler-Benz DB-605 di 12 cilindri a V rovesciata alimentato ad iniezione diretta di carburante tramite una pompa elettrica.
 
Messerschmitt Me-109-E

Tale soluzione permetteva al caccia tedesco la costante erogazione di carburante nella camera di scoppio in qualsiasi posizione di volo. In conclusione, lo Spitfire risultò uno dei migliori caccia mai prodotti durante la Seconda Guerra Mondiale. Non fu privo di difetti di gioventù, ma questi vennero prontamente aggiornati e corretti nelle innumerevoli versioni prodotte durante il conflitto. La produzione aumentò progressivamente e se durante la Battaglia d'Inghilterra operavano solo 19 Squadron equipaggiati con questo velivolo, nel 1941 erano già saliti a 27. Si migliorò la protezione dell'abitacolo e dei serbatoi con 87 kg complessivi di blindatura (da notare che, se colpito, il serbatoio da 80 galloni che si trovava proprio dietro il cockpit del pilota si incendiava, provocando incendio in abitacolo) e sostituendo gli alettoni di legno e tela dipinta con modelli in metallo per agevolare le manovre ad alta velocità. I motori usati furono i Merlin 45 e 46 con varie configurazioni di potenza sempre maggiore. Inoltre vennero applicati parabrezza di vetro blindato per proteggere i piloti, fortemente voluti da Sir Hugh Dowding, comandante del Fighter Command. Da notare che, quando i suoi superiori lo derisero per questa costosa richiesta, egli rispose semplicemente: "Se i gangster di Chicago possono avere i vetri blindati alle loro automobili, non vedo perché non possono averli anche i miei piloti..."


Varie versioni dello Spitfire, con motore Merlin e Griffon

I piloti dello Spitfire si mostrarono sempre soddisfatti dalle prestazioni del velivolo. Gli stessi avversari tedeschi ne apprezzavano le caratteristiche tecniche ed a conferma di tale affermazione ricordiamo l'episodio, ormai celebre, del diverbio che vide protagonisti l'asso della Luftwaffe Adolf Galland ed il comandante dell'arma aerea tedesca Hermann Goering. Quest'ultimo era frustrato dall'inefficacia degli attacchi condotti contro l'Inghilterra, attribuendone interamente la colpa alla "scarsa combattività e mancanza di coraggio dei piloti tedeschi".  Ciò gli creò non poche inimicizie tra quegli stessi piloti, che in realtà ogni giorno rischiavano la vita attraversando la Manica. Adolf Galland all'epoca comandava il 26 Gruppo Caccia della Luftwaffe ed aveva al suo attivo numerose vittorie accumulate sul fronte Orientale. Egli detestava Hermann Goering, considerandolo un gerarca nazista borioso ed inetto. Sembra che un giorno Goering, in un attimo di esasperazione, abbia domandato a Galland cosa gli sarebbe servito per vincere una volta per tutte la resistenza della RAF britannica e Galland, con evidente sarcasmo e sicuro di colpirlo nell'orgoglio, gli rispose con molta naturalezza: "Mi fornisca uno squadrone di Spitfire!"...

Nessun commento:

Posta un commento