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sabato 26 aprile 2014

Tecniche d'assedio ed arte iconografica. Parte 2


In questa dettagliata raffigurazione di assedio del XV secolo si nota chiaramente la tecnica con la quale venivano impiegate le prime artiglierie a polvere nera. Una volta posizionata la bocca da fuoco nei pressi delle mura, si costruivano paratie mobili in legno per proteggere gli artiglieri dal tiro di frecce nemiche durante le fasi di caricamento. Al momento dello sparo, la paratia basculante veniva sollevata tirando alcune corde e l'artigliere poteva accendere la polvere da sparo avvicinando una miccia accesa al "focone" (foro posto sulla culatta posteriore, attraverso il quale si accedeva direttamente alla camera di scoppio). Una volta eseguito lo sparo, la paratia veniva nuovamente abbassata per vanificare il tiro di frecce da parte dei difensori. Da notare anche l'abbigliamento dell'artigliere, in questo caso rappresentato simile ad un fante. Il duca di Alencon è stato qui raffigurato in sella al suo cavallo, anch'esso rivestito del relativo drappo araldico. Il duca indossa un'armatura a piastre completa ed un elmo a bacinetto dotato di visiera mobile, nella foggia entrata in uso a partire dalla prima metà del '400. All'estrema destra dell'immagine troviamo invece un balestriere intento a ricaricare la propria balestra attraverso un congegno a manovella deltutto simile nel suo funzionamento a quello chiamato "accrocco" . Ma mentre l'accrocco consisteva in una carrucola che si portava appesa anteriormente al cinturone, la balestra raffigurata nella miniatura sembra avere un sistema di caricamento integrato con l'arma stessa. Le palle sparate dalla bombarda giacciono sul prato accanto all'arma e sono di pietra levigata. Il ferro o il bronzo infatti, all'epoca, erano ancora metalli troppo rari e costosi.



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