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mercoledì 28 gennaio 2015

Tecniche d'assedio ed arte iconografica. Parte 12


Ancora una volta l'iconografia ci consente di gettare uno sguardo sul passato.
L'immagine raffigura una torre d'assedio addossata alle fortificazioni di una rocca da espugnare. La torre mobile veniva impiegata in guerra fin dall'antichità classica e rappresenta una delle prime macchine d'assedio concepite dall'uomo. Si tratta di un congegno generalmente costruito in legno, dotato di ruote per consentire l'avvicinamento alle mura nemiche. La torre era generalmente dotata di merlature, feritoie e portelli mobili, esattamente come le vere torri di pietra. All'interno, un sistema di scale o ponteggi consentiva ai soldati di raggiungerne la sommità. Gli attaccanti che si trovavano all'interno sarebbero rimasti al sicuro, protetti dal tiro di frecce che certamente i difensori gli avrebbero riversato contro durante la marcia di avvicinamento. Le pareti esterne della torre venivano spesso rivestite di pelli bagnate, in modo da impedirne l'incendio causato da eventuali attacchi con frecce incendiarie o fuoco greco. Dall'alto delle merlature arcieri e balestrieri potevano efficacemente contrastare il tiro dei difensori ed una volta accostata la torre alle mura, gli attaccanti potevano gettare un pontile oltre le fortificazioni nemiche, rendendo così possibile un assalto diretto. Ovviamente tutto questo non sarebbe avvenuto in modo indolore... Molti sono stati i casi di insuccesso, spesso causati da incidenti fortuiti che hanno portato al crollo o all'incendio di tali macchine d'assedio. Il loro aspetto massiccio e mastodontico doveva esercitare certamente un effetto demoralizzante su coloro che si trovavano tra gli assediati; ciò nonostante molte erano le tecniche con cui si poteva rendere inefficace una torre d'assedio, come ad esempio il fuoco greco, il lancio di proietti incendiari, massi scagliati con catapulte, o il più efficace tiro di palle in pietra servendosi di bombarde.

martedì 27 gennaio 2015

Nuovo libro in bibliografia

PETER GREENHILL - MARIO VENTURI

CREATING MINIATURE KNIGHTS
CAVALIERI IN MINIATURA


Un'opera poliedrica, completa ed esaustiva, adatta ad un pubblico appassionato tanto di medievalistica, quanto di modellismo statico.
Il libro qui descritto non contiene tecniche per la pittura o per la realizzazione artistica di figurini storici, bensì un testo ricco di descrizioni storiche accompagnato da ottimo materiale fotografico, che assieme illustrano con dovizia di particolari il mondo delle armi dei secoli XIV e XV d.C.
Gli autori, avvalendosi di figure in scala 54mm, illustrano in modo dettagliato le tecniche di combattimento e l'evoluzione delle armature che caratterizzarono il periodo da noi conosciuto come Basso Medioevo.
Il testo prende in esame tre episodi emblematici della Guerra dei Cent'anni: La battaglia di Crecy, la battaglia di Poitiers e la battaglia da Azincourt. Di notevole interesse sono le tavole a colori raffiguranti le araldiche dei cavalieri inglesi e francesi che presero parte alle tre diverse campagne in Francia. Le battaglie vengono descritte con estrema accuratezza, arrivando anche a distinguere quali cavalieri caddero sul campo e quali furono fatti prigionieri.
Grazie alla maestria dell'artista Mario Venturi nel ricreare intere battaglie in 3D, accompagnata dalla competente ricerca storica svolta da Greenhill, il volume rappresenta un'opera veramente singolare, attraverso la quale il lettore riuscirà ad acquisire un panorama completo dell'evoluzione bellica di quel periodo. Come in ogni altra opera dedicata all'esplorazione del medioevo, anche in questo caso lo studio delle fonti risulta di fondamentale importanza. Affreschi, effigi tombali, bassorilievi e codici miniati garantiscono un buon livello di informazioni per poter realizzare una coerente ricostruzione storica. Da questo punto di vista parte l'intera opera qui proposta.
Altro aspetto davvero pregevole è il testo esplicativo bilingue Inglese-Italiano, presente in ogni pagina.